Abbiamo raccolto in un unico articolo una selezione di approfondimenti relativi alle potenziali conseguenze del Decreto Salvini, con misure che, a nostro avviso, rischiano di essere inefficaci in taluni casi e controproducenti in altri.
Vogliamo esprimere la nostra preoccupazione per la cancellazione del modello Sprar – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, che rappresenta un sistema virtuoso, la cui mancanza andrà a generare soltanto clandestinità, emarginazione e insicurezza per la cittadinanza.
Vi proponiamo i punti di vista sull’argomento di:  ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, Tavolo Nazionale Asilo fio.PSD Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora.

Comunicato ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani – 11 ottobre 2018

La Commissione immigrazione e politiche per l’integrazione dell’ANCI si è riunita oggi 11 ottobre a Roma in seduta straordinaria, alla presenza di Sindaci di Comuni capoluogo di Provincia, Presidenti di ANCI Regionali e amministratori dell’intero territorio nazionale. “Ringraziamo il Presidente della I° Commissione Affari Costituzionali della Camera per essere venuto ad ascoltare le ragioni dei territori e per aver preso impegni precisi rispetto all’intenzione di audire l’Associazione dei Comuni e di prendere in attenta considerazione gli emendamenti proposti dall’Anci” dichiara Irma Melini, Presidente della Commissione Immigrazione di Anci. “Accogliamo con soddisfazione la notizia che l’On. Brescia ha fornito alla Commissione, circa la presenza di una discussione aperta in seno alla maggioranza proprio sul d.l., che personalmente ritiene perfettibile. Apprezziamo anche l’impegno assunto dal capogruppo di Forza Italia in I° Commissione, l’On. Sisto, in merito all’intenzione di fare propri gli emendamenti dell’ANCI.”
“In Commissione è stata ribadita la preoccupazione dei Comuni in merito agli effetti immediati del DL sui territori” dichiara Matteo Biffoni, Sindaco di Prato e delegato ANCI all’Immigrazione. “Solo in tema di assistenza ai soggetti vulnerabili sono stimati in oltre 280 milioni di euro i costi annui che ricadranno sui servizi sociali e sanitari dei Comuni. La preoccupazione è anche quella legata all’inevitabile aumento delle persone in condizioni di irregolarità (più di 50.000 persone nel 2019 secondo alcune stime), che porterebbe ad evidenti problemi di ordine pubblico nelle nostre comunità. Sono problemi che riguardano tutti i Sindaci, al di là del loro colore politico”.
“E’, perciò fondamentale” aggiunge la Presidente Melini “riprendere i lavori del Tavolo nazionale che garantiscano un coordinato e costante confronto tra l’ANCI e il Governo; recepire gli emendamenti di ANCI che richiedono che sia obbligatorio il consenso dei Sindaci per l’apertura di nuove strutture di accoglienza sul proprio territorio; che si continui ad accogliere anche i richiedenti asilo vulnerabili e i nuclei familiari con minori all’interno dello SPRAR, perché diversamente diventerebbero un costo sociale ed economico per il solo Comune; infine chiediamo con urgenza che vengano sbloccate le graduatorie per l’aumento dei posti della rete SPRAR, necessari a convertire i centri di accoglienza straordinaria, dove ad oggi ci sono ancora 130.000 persone accolte, che sfuggono alla gestione amministrativa dei Comuni. La conclusione della fase emergenziale è la migliore occasione per abbandonare ogni strumento di carattere straordinario, a partire dai CAS. E’ quindi del tutto insensato fare esattamente il contrario. Questi sono i contenuti di tutti gli interventi degli amministratori intervenuti oggi in Commissione”.
“Sono queste le istanze che intendiamo rappresentare a tutti i capigruppo dei partiti presenti in Parlamento” conclude Biffoni. “Sono proposte migliorative che permettono di ridurre i danni di quella che, se rimane così com’è, è un’inversione a 360 gradi.”
Tavolo Nazionale Asilo – 26 settembre 2018
Il Tavolo Asilo, riunitosi per analizzare il Decreto Legge “Salvini” approvato dal Consiglio dei Ministri, esprime la propria preoccupazione per i contenuti del provvedimento.
Tra le tante problematicità che questo testo solleva, ci preme sottolinearne alcune.
L’abrogazione del titolo di soggiorno per motivi umanitari rischia di produrre effetti molto negativi sul territorio e sul Paese, riducendo in modo significativo l’accesso al diritto d’asilo e generando nuova irregolarità.
È incomprensibile la scelta di ridurre sostanzialmente il sistema d’accoglienza pubblico SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che è l’unico a garantire i percorsi di inclusione sociale con il protagonismo degli enti locali e una piena trasparenza nella gestione dei fondi.
Sono riproposte misure che hanno già dimostrato di essere inefficaci oltre che ingiuste, come l’allungamento della detenzione amministrativa in attesa dell’espulsione, a cui si aggiunge l’introduzione del trattenimento nella fase di primo arrivo.
Riteniamo siano molti i profili di violazione della Costituzione, della normativa internazionale e di quella dell’Unione Europea, violazioni che necessitano di un intervento correttivo nelle sedi opportune.
Il Tavolo Asilo chiede di poter intervenire, attraverso le audizioni parlamentari, al processo legislativo per dare un contributo come enti che ogni giorno sul territorio si occupano di tutela del diritto d’asilo e di accoglienza.
A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Caritas Italiana, FOCUS Casa dei Diritti Sociali, Centro Astalli, CIR, Comunità di S.Egidio, CNCA, Emergency, FCEI, Médecins du Monde Missione Italia, Medici per i diritti umani, MSF, Oxfam Italia, Senza Confine, del Tavolo Asilo Nazionale.
Roma, 26 settembre 2018
fio.PSD: “Decreto Salvini: una scelta pericolosa”
La fio.PSD da oltre 30 anni lavora a fianco delle persone senza dimora e dei servizi che se ne occupano, attraverso azioni di advocacy, promozione di diritti, cultura, studio e ricerca di respiro nazionale ed internazionale, in un’ottica di prevenzione e di sinergia con i territori e le istituzioni per la creazione di risposte intelligenti e innovative finalizzate a combattere la grave marginalità
E proprio in virtù di questo sguardo alla prevenzione delle cause di disagio e povertà estrema e fieri portatori dell’esperienza dei nostri soci, con il nostro occhio vigile e attento sui fenomeni socio politici che riguardano la Homelessness, riteniamo inaccettabile ed estremamente pericolosa l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, nonché la firma del Presidente della Repubblica, del Decreto Salvini (Decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113) sia per ragioni di sostanza sia per ragioni di principio.
SOSTANZA
Volendo rimanere sui nostri temi specifici e focalizzando l’attenzione sul valore e la centralità della persona umana (valore per noi fondamentale e imprescindibile), nonché sui risvolti prettamente collegati alla condizione di persona senza dimora, appaiono almeno tre i punti estremamente preoccupanti del decreto:
  • L’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e l’introduzione di permessi di soggiorno speciali comporterà l’inevitabile ed esponenziale aumento del numero, già tristemente elevato, di persone irregolari sul territorio o con uno status giuridico sospeso o incerto
Tale condizione pone le persone in uno stato di vulnerabilità e precarietà estremo che, non potendo permettere in nessun modo l’accesso alla casa, al lavoro, alla residenza, all’istruzione e a nessun altro diritto, finisce per ridurle a “vivere” in strada o in sistemazioni insicure o inadeguate, preda di ogni tipo di sfruttamento e a rischio arruolamento in associazioni criminali con un ovvio aumento della insicurezza di tutti i cittadini.
Inoltre, è importante sottolineare che si tratta in grandissima parte di persone giovani e già di per sé vulnerate perché vittime di traumi estremi, violenze, abusi, torture e trattamenti inumani e degradanti.
  • L’eliminazione del diritto all’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo, cioè di coloro che hanno un permesso di soggiorno per richiesta asilo (permesso che viene concesso e rinnovato nell’attesa dell’audizione in commissione e della decisione da parte della stessa e, in caso di ricorso avverso un provvedimento di diniego della commissione, in attesa della sentenza definitiva da parte del giudice), ha come conseguenza l’impossibilità di esercitare tutti i diritti connessi alla residenza
La residenza è da sempre stata un baluardo da conquistare e difendere per fio.PSD, che da anni si batte per garantirne l’accesso alle persone senza dimora, proprio per l’importanza che questa riveste nel percorso di autonomia e fuoriuscita dalla condizione di marginalità (Linee di Indirizzo per il contrasto alla grave emarginazione adulta Italia) e, in generale, in un’ottica di eguaglianza nei confronti di tutti gli altri cittadini
  • Lo smantellamento di fatto del sistema SPRAR, riservato da ora in avanti a coloro i quali è stata riconosciuta la protezione internazionale o sussidiaria, non permetterà più di accedere a questa misura di accompagnamento a chi è richiedente asilo o in possesso di un permesso di soggiorno per motivi umanitari (da adesso in poi permessi speciali) come, ad esempio, ai neo-maggiorenni ex minori stranieri non accompagnati, a cui non è stata riconosciuta la protezione piena
Ciò comporterà, ancora una volta, un aumento delle persone senza dimora e, in particolare, un aumento dei giovani e giovanissimi senza dimora, fenomeno in ascesa e che già desta notevole preoccupazione.
La preferenza per i centri governativi, che da straordinari diventano ordinari, inoltre, non può non farci riflettere su come i CAS (centri di accoglienza straordinari) o i CARA (centri di accoglienza per richiedenti asilo), soprattutto per le loro dimensioni e per i grandi numeri delle accoglienze, siano molto lontani dal concetto di “dimora” in senso profondo e completo, il solo che noi auspichiamo, quale luogo in cui la persona può sperimentare benessere e bellezza, luogo di cura per eccellenza da cui cominciare o ricominciare. Ricordiamo, inoltre, che i centri straordinari, proprio per loro natura, sono chiamati a garantire solo i servizi essenziali e non mirano ad un accompagnamento reale delle persone verso l’inserimento e l’integrazione sociale e, quindi, verso la coesione e l’arricchimento di tutta la società.
PRINCIPIO
Questa ossessione securitaria conduce all’odiosa equazione povertà/migrazione = crimine/insicurezza, che respingiamo e contro cui ci battiamo fermamente, e che non fa che criminalizzare le fette più svantaggiate della popolazione. Sempre più frequenti sono i cosiddetti crimini d’odio contro le persone senza dimora e i migranti, incentivati e sottovalutati da questa ondata di intolleranza che crea tensione e che, ancora una volta, rappresenta una vera e propria minaccia al benessere e alla sicurezza sociale. Anche lo stesso accostamento, nel decreto, della vasta e complessa materia della protezione internazionale e dell’immigrazione alla sicurezza pubblica denuncia un pensiero e una cultura improntata sulla paura e la discriminazione.
Noi crediamo fermamente che la povertà e le migrazioni non siano reati e che non possa esistere felicità per una comunità se non ci si adopera, giorno dopo giorno, affinché ogni singolo suo componente sia protetto e messo nella condizione di poter realizzare i propri desideri, nel pieno rispetto dei diritti fondamentali di ogni persona.
Per tutti questi motivi, chiediamo con forza che il Parlamento non converta il decreto in legge.