Nel 2022 abbiamo compiuto 35+1 anni di Impresa Sociale e abbiamo festeggiato anche il primo anno come cooperativa plurima in seguito alla fusione con Agridea del 2021.  

Al termine (per non dire al principio) di questo percorso, quello che abbiamo imparato è che per favorire il cambiamento nelle comunità risulta fondamentale l’ascolto, come hanno detto alcuni nostri operatori al termine del progetto ParticipiART sullo scambio di buone pratiche per il rafforzamento delle comunità locali.

Sì perché l’ascolto è uno degli strumenti principali per operatori e operatrici del sociale e ormai abbiamo capito che spesso nell’ascolto dei bisogni, delle fatiche, delle richieste, si nascondono già le possibili, illuminanti risposte. 

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L’ascolto ci sembra anche sempre più essenziale in questa società nella quale il rumore di fondo si è alzato, lo scambio di informazioni è sempre più fitto ed arricchente sì, ma anche incalzante, condividiamo ogni giorno post e commenti con un clic e non ci fermiamo neanche a pensare che “condividere è un atto di coraggio, si permette all’altro di accedere alla ‘nostra ricchezza’, senza sapere bene cosa ne farà”.  

Ecco noi, nel nostro lavoro, vogliamo che l’altro sappia cosa faremo con ciò che sceglie di condividere, prendendoci il tempo necessario per costruire una relazione che per un tempo giusto ‘sia casa’, un luogo in cui ci si sente al sicuro e dal quale ripartire una volta recuperate le forze e tracciata la strada.

Continua allora il nostro impegno di “seminare altro”: accoglienza invece di esclusione, rispetto invece di disprezzo, gentilezza invece di maleducazione, partendo dall’idea, più strana che mai, che “Il nostro profitto è più difficile da quantificare, non si calcola in numeri, ma in quantità e qualità di scambi relazionali. La relazione con l’altro per noi è il nostro profitto”.  

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