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Stranaidea e Tedacà collaborano da 15 anni sulla Circoscrizione 4, a varie iniziative e progetti territoriali. Nel 2015 Tedacà realizza la performance teatrale “Nel mio vestito migliore”, volta alla sensibilizzazione verso il mondo dei Senza Dimora, le cui immagini sono state proiettate durante la Festa dei Vicini realizzata all’interno della C.o.n. Carrera. Nel tempo, le occasioni di confronto, rispetto alla situazione dei Senza Dimora, si sono moltiplicate e, a novembre 2017, Tedacà propone a Stranaidea di portare a teatro ospiti della C.O.N. nell’ambito del progetto di crowfundig “Biglietto Sospeso”. Attraverso questo progetto, alcuni ospiti della C.O.N. hanno così potuto assistere ad uno spettacolo teatrale, entrando anche in contatto con un’altra delle realtà fruibili, presenti sul territorio della Circoscrizione 4.

Non sarà mai una sera trascorsa a teatro a restituire una casa, a risolvere la mancanza del lavoro, a pacificare i rapporti  difficili.

Una sera a teatro è però qualcosa di estremamente insolito  per un senza dimora costretto ogni sera a chiedere ospitalità presso le C.O.N. della nostra Città.

L’arte è un lusso, è un pensiero di lusso per tutte e tutti ma per chi oggi ha da soddisfare alcuni bisogni essenziali, vitali in senso stretto è qualcosa di radicalmente distante o impensabile?

Per un adulto in difficoltà oltre  i suoi bisogni riconosciuti quello del bello, della creatività e della poesia cedono irrimediabilmente il posto ad altro diventando sempre più estranei alle priorità?

Nel magro appalto di risposte e risorse ad oggi disponibile offrire opportunità di scelta che vadano oltre la routine e lo standard di accoglienza, è tentare di garantire un buon Servizio per le persone, riconoscendo loro lo status di individui complessi e non solo di utenti di una prestazione sociale.

È importante per le operatrici e gli operatori dei Servizi rivolti agli adulti in difficoltà  pensare e ricordare nel loro operare quotidiano che la condizione abitativa di una persona, anche se di fondamentale valore, non può sradicare una sete diversa.

Chi si è sentito di partecipare all’iniziativa è stato coraggioso e libero.

Ha deciso di sospendere alcune questioni e di farsi “pulito e bello” per una faccenda di per sé priva di tornaconto.

L’arte è un lusso ma chi vi accede trova uno spazio democratico: ci son state analisi diverse – di uno spettacolo sicuramente non semplice o immediato per tema e linguaggi – ed è perfetto così.

Operatrici ed ospiti presenti hanno pronunciato con naturalezza parole estranee al vocabolario classico di una C.O.N.

“Il teatro è una proiezione della realtà” ha detto A. dopo gli applausi nel semibuio della sala.

Noi non potevamo far altro che confermare quanto detto ed intimamente far tesoro  della sua sensibilità sofisticata ed ostinata.

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