Il progetto

Grazie ai fondi del programma Erasmus Plus, dal 5 all’11 marzo abbiamo avuto l’opportunità di svolgere una formazione all’estero nella città di Madrid, in qualità di operatori ed operatrici dell’equipe casa di cittadinanza attiva.

Ad ospitarci è stata la Fondazione HogarSì, realtà tra le più grandi e strutturate nel paese iberico riguardo all’approccio Housing First rivolto alle persone senza dimora (sinhogar). Per chi non lo conoscesse, quest’approccio prevede un totale ribaltamento del tradizionale sistema di accompagnamento delle persone senza dimora, e si basa sull’allontanamento dalla strada volto a creare una nuova autonomia. Come dice chiaramente il nome del programma, l’avere una casa diviene la condizione fondamentale all’avvio di tale percorso, tutto si costruisce a partire da ciò.

L’esperienza

Fin da subito, colleghi e colleghe spagnole ci hanno trasmesso la decisione, maturata da diversi anni, di sposare questo modello fino in fondo, senza compromessi. Ci siamo visti ogni giorno con operatori ed operatrici e abbiamo avuto modo di confrontarci sui vari servizi che il programma offre alle persone coinvolte, i clienti! Sì, perché è proprio in questi termini che HogarSì concepisce il suo lavoro: le persone devono poter scegliere volontariamente e liberamente come costruire il loro nuovo percorso di vita.

Riduzione del danno, accompagnamento centrato sulla persona, supporto all’acquisizione di consapevolezza sui propri punti di forza, inclusione comunitaria e deistituzionalizzazione, è quello che si offre a chi accede al programma. Su questi punti e sull’organizzazione del lavoro – che prevede una ferrea divisione fra operatori dell’accompagnamento socio-educativo e quelli del supporto legato più specificamente alla casa – il confronto è stato davvero fecondo, sempre orizzontale e votato all’apprendimento reciproco di pratiche e metodologie. Un dialogo che non si esauriva nelle ore di formazione passate nella sede di HogarSì, sconfinando nelle varie pause caffé, almuerzos e pranzi (ad orari davvero incredibili) veri e propri momenti di costruzione di una relazione e una fiducia preziose.

E’ stata senza dubbio una settimana intensa, un susseguirsi no-stop di esperienze anche extra-lavorative: la coincidenza della nostra visita con la giornata internazionale della donna ci ha permesso di attraversare un corteo gioioso e giovanissimo di migliaia di persone e una interminabile visita al museo del Prado sono state altre maniere con cui abbiamo potuto immergerci nella città di Madrid anche a livello culturale. Sempre riguardo all’essenziale rapporto fra il tessuto urbano e le persone che lo abitano, non ci siamo fatti scappare l’opportunità di accompagnare due operatori del progetto nei loro passaggi in casa di alcune delle partecipanti al programma. Ascoltare le incredibili storie di vita e attraversare i luoghi, anche periferici ma sempre dignitosi, dove questi percorsi hanno la loro realizzazione è stato fondamentale per cogliere il vivo del progetto.

Tornare non è stato così facile, in tutti i sensi, tra documenti smarriti, voli cancellati all’ultimo momento e la malinconia di un’esperienza che volgeva al termine, ma ce l’abbiamo fatta!

Siamo rientrati con un bagaglio – di esperienze, conoscenze e relazioni – ben più pesante che all’andata, e con la promessa di tenere vivo questo rapporto con l’equipe di lavoro tutta anche in futuro: una formazione a distanza, una loro visita presso la nostra cooperativa e chissà cos’altro… la promessa ormai è stretta.

Hasta pronto!

Concetta Gentile, Federico Bosis – Operatori di Cittadinanza Attiva

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